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Castello Zoardi
Un'antica testimonianza della storia di Cartignano è il Castello Zoardi. Lo storico Casalis nel 1836 descriveva così la rocca di Zoardo: "..a destra di questo fiume, sopra un'altura, vedesi l'antico castello di Cartignano. Dominava esso l'entrata del ponte e l'opposta riva del fiume, ove giace l'altra metà del villaggio e signoreggiava oziando la strada che guida lungo la valle di Macra. Quasi a metà cammino tra Cartignano e San Damiano si veggiono i ruderi di muri validissimi sopra un ponticello, vicino alla borgata di questo comune che chiamasi Galliana.
Colà sorgeva anticamente un castello detto Zoardi o Zoardo o Dardi. Fu esso un feudo di cui solevasi dare l'investura ai signori di questo comune".
L'edificio fu costruito insieme alle più antiche rocche della Val Maira alla fine dell'XI secolo.
In seguito al periodo di anarchia dopo la morte di Adelaide, erede del marchese Olderico, i signori locali fecero erigere mura e innalzarono baluardi a difesa dei castelli di cui si erano impossessati e tra queste anche la rocca di Zoardo, che fu eretta, insieme a quella di Cartignano, per volere di Tommaso II, marchese di Saluzzo.
In seguito il Marchese investì con il titolo di signore del luogo Giacomo Berardo di San Damiano, appartenente alla famiglia dei Berardi che già alla fine del XII secolo aveva antichissimi possedimenti in Val Maira e in San Damiano.
Dal XV sec. la rocca fu abbandonata in seguito alla costruzione del castello di Cartignano che era più facilmente raggiungibile e più vicino alla via principale che congiungeva il paese con il resto della valle. La famiglia Berardi lasciò in stato di abbandono la rocca che fu poi distrutta durante l'invasione napoleonica.
Del castello si conserva ora solo il luogo in cui esso sorgeva, ovvero la borgata Zoardo, legata alla storia di Cartignano per vari secoli, essa si trova sulla cima della collina sinistra del torrente Maira. Il castello era situato sulla cresta di una piccola montagna che dominava tutti i paesi vicini e non essendo facilmente raggiungibile a causa dei suoi ripidi pendii fu un'importante roccaforte, quasi del tutto inespugnabile.
Testi a cura di Espaci Occitan
Foto Enrico Collo
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